Tab Article
"Le poesie della Alberici sono di impatto emotivo forte, sia per la bellezza e delicatezza delle immagini che per la ricchezza e l'intensità lessicale. Notevole, in particolare, la capacità di variare sul tema dell'essere creatura insieme alle creature, che vive la dimensione orizzontale dell'incanto, al livello dello sguardo dei vegetali e degli animali, quasi che l'autrice provasse lo stesso stupore e lo stesso terrore di fronte all'immensità del cosmo che, pur non essendo fatto a misura dei minuscoli esseri che lo abitano, ne rinnova ad ogni risveglio il sentimento panico di sentirsi briciola del tutto. La gioia di essere nel tempo è impastata di inquietudine e spavento. E la chiave di tante liriche credo sia proprio questa meraviglia di sentirsi scorrere e abbandonarsi alla necessità di essere e divenire, in una fusione col mondo che da entrambe le parti è avvertita come unica e irripetibile, come il creato desiderasse il creatore e ne fosse a sua volta desiderato (parafrasando il Juan Ramon Jimenez di Animal de fondo). L'abbraccio oscilla tra anima e corpo, sublimazione e carnalità, metafisica ed eros, come nella bellissima immagine del coito tra l'acqua e la terra, che forse è un paradigma simbolico di questo sentimento della natura, che trascende il tempo, in cui gli elementi paiono voler dialogare e fondersi tra loro, alla ricerca di una sintesi superiore". (Claudio Borghi)